13/10/2015, Fabio → Riforme costituzionali | Commenti (0)
Oggi è passata la riforma della Costituzione in Senato. Il testo approvato assegna proprio al Senato la funzione di valutare le politiche pubbliche. Più precisamente il testo prevede che il Senato valuti le politiche pubbliche e l'attività delle pubbliche amministrazioni e verifichi l'impatto delle politiche dell'Unione Europea sui territori. Inoltre il Senato concorrerà ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo e a verificare l'attuazione delle leggi dello Stato. Un interessante articolo apparso sulla Stampa qualche settimana fa (25 settembre 2015)affrontava questo tema. Lo riproponiamo all'attenzione dei naviganti adesso.
19/02/2015, Fabio → Riforme costituzionali | Commenti (0)
La riforma costituzionale attualmente in discussione al Parlamento prevede che il Senato "concorra alla valutazione delle politiche pubbliche e dell'attività delle pubbliche amministrazioni, alla verifica dell'attuazione delle leggi dello Stato". L'impiego del verbo "concorrere" introduce qualche ambiguità. In primo luogo non è chiaro quale altro organo condivida con il Senato l'esercizio di questa funzione. Probabilmente il Legislatore sottintende la Camera dei Deputati, ma nella parte dell'art.55 dedicata alla Camera non vi è alcun riferimento alla valutazione delle politiche. In secondo luogo non è chiaro in che modo dovrebbe svolgersi questo "concorso" alla valutazione.
Non sarebbe stato più semplice scrivere "Il Senato valuta le politiche pubbliche"? O, nel caso si volesse includere nell'esercizio di questa funzione anche la Camera dei deputati, "Il Parlamento valuta le politiche pubbliche"? Perchè non usare la stessa formula impiegata nell'art. 24 della Costituzione francese: "Le Parlement vote la loi. Il contrôle l'action du Gouvernement. Il évalue les politiques publiques.»?
Nel nostro Scaffale è stato pubblicato il testo a fronte con le risultanze delle modifiche approvate dall’Assemblea della Camera. Un post pubblicato qualche mese fa sul nostro blog aveva affrontato il tema.
15/11/2014, Fabio → Riforme costituzionali | Commenti (0)
A settembre è iniziato alla Camera dei Deputati l'esame del disegno di legge costituzionale (A.C. 2613 e abb.) che riforma il Senato, superando l'attuale bicameralismo paritario, modifica il Titolo V della Parte seconda della Costituzione, sopprime ogni riferimento alle province nella Costituzione e dispone l'abolizione del Cnel. Nel nostro scaffale è disponibile un documento che riporta il testo già approvato in Senato.
L'articolo 55 assegna al nuovo Senato della Repubblica il compito di valutare le politiche pubbliche.
"Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali. Concorre, paritariamente, nelle materie di cui agli articoli 29 e 32, secondo comma, nonché nei casi e secondo modalità stabilite dalla Costituzione, alla funzione legislativa ed esercita funzioni di raccordo tra l'Unione europea, lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi e delle politiche dell'Unione europea e ne valuta l'impatto. Valuta l'attività delle pubbliche amministrazioni, verifica l'attuazione delle leggi dello Stato, controlla e valuta le politiche pubbliche. Concorre a esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge."
Si tratta di una novità importante. A patto però che alle parole seguano i fatti e che il Senato si attrezzi ad esercitare davvero una rinnovata funzione di controllo sull'attuazione delle leggi e di valutazione dell'efficacia delle politiche. Qualche idea in proposito può provenire dall'esperienza maturata dalle assemblee regionali nell'ambito di progetto CAPIRe.