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Note per CAPIRe: N. 3

Le clausole valutative, ovvero "seminare" il controllo durante la redazione di una legge e "raccoglierne i frutti" dopo la sua approvazione

Che la funzione di controllo rappresenti una delle attività fonda-mentali di una moderna assemblea legislativa è una considerazione che tutti possono facilmente sottoscrivere. Che conoscere l'attuazione delle leggi approvate, ed essere in grado di veri-ficarne la ricaduta sui diretti destinatari e sulla società, siano condizioni essenziali per svolgere al meglio il ruolo di legislatori è una dichiarazione che potrebbe certa-mente essere condivisa da molti. Si tratta anzi di affermazioni che possono quasi apparire ovvietà.
Eppure è sufficiente osservare l'attenzione e le risorse che, all'interno delle assemblee, vengono normalmente attribuite a questa funzione per accorgersi di quale distanza esista tra ciò che si può auspicare e ciò che davvero accade.
I primi ad esserne consapevoli sono gli stessi consiglieri regionali, che spesso lamentano di non possedere strumenti sufficienti e strutture adeguate per adempiere fino in fondo al loro ruolo di “controllori” e denunciano lo scarso spazio dedicato, nel quotidiano operare degli organi legislativi, ad attività di verifica e valutazione dei risultati delle politiche da loro stessi promosse.
Come può trovare risposta questa esigenza di “controllo”? E' possibile pensare ad innovative soluzioni procedurali ed organizzative per affrontare il problema della forte “asimmetria informativa” tra assemblee ed Esecutivi regionali?
Nel tentativo di offrire una risposta a tali interrogativi, in questa nota riflettiamo sulle “clausole valutative”, un possibile, e relativamente semplice, meccanismo legislativo che può aiutare a rafforzare l'esercizio della funzione di controllo e ad innescare attività informative di cui siano primi beneficiari i membri dei Consigli regionali. Natural-mente le clausole non costituiscono la soluzione a tutti i problemi; tuttavia l'adozione di questo meccanismo permette, se ben utilizzato, di accrescere la quantità e la qualità delle informazioni disponibili sul processo d'attuazione di una determinata legge o sugli effetti di una certa politica pubblica.